Estendere il bonus locazioni previsto dal ‘Decreto Rilancio’ al settore extralberghiero: case vacanze, b&b e affittacamere. E’ l’obiettivo dell’emendamento presentato da Aigo Confersercenti alla V Commissione della Camera dei Deputati nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del decreto 34 del 2020 contenente le misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19.
L’articolo 28 del decreto introduce un credito di imposta del 60% per i canoni di locazione corrisposti da imprenditori e professionisti durante i mesi di marzo, aprile e maggio (aprile, maggio e giugno per le strutture alberghiere stagionali). Da una interpretazione letterale dell’articolo la misura sembra rivolgersi esclusivamente alle locazioni di “immobili ad uso non abitativo”. Ben sappiamo come, invece, le attività di casa vacanze, bed and breakfast e guesthouse vengano svolte in immobili ad uso abitativo. Così, di fatto, gli imprenditori del settore extra alberghiero sarebbero tagliati fuori dalla misura.
E non se ne capirebbero nemmeno le ragioni, vista la forte inclusività della misura. Il credito di imposta è previsto per gli affitti di immobili “ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo” nonché “agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti”. Resterebbe sostanzialmente escluso il solo settore extra alberghiero.
Per queste ragioni Aigo Confesercenti propone di integrare l’articolo 28 del Decreto Rilancio andando a specificare che il credito di imposta sarà destinato anche alle locazioni che riguardano “le strutture dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed and breakfast, dei residence e dei campeggi”
CUOMO (AIGO), NON LASCIARE ALLA DERIVA MAGGIOR PARTE STRUTTURE RICETTIVE ITALIANE
“E’ necessario – si legge nelle motivazioni di Aigo – prevedere la specifica esclusione per le strutture ricettive in generale ai fini dell’accesso al beneficio in oggetto per non creare una sperequazione normativa tra le strutture alberghiere e le sopra strutture menzionate in quanto facenti parte del medesimo comparto economico”
“L’extralberghiero – ricorda il presidente di Aigo Confesercenti, Claudio Cuomo ad Idyllia – rappresenta ormai il 55% della capacità ricettiva italiana con 183mila strutture autorizzate. Necessitiamo la certezza che il legislatore non abbia intenzione di votare alla Camera ed al Senato una misura per soli pochi lasciando alla deriva la maggior parte delle strutture ricettive italiane”
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